Un crime durissimo, da troppi anni scomparso dai radar, diretto dal regista britannico Douglas Hickox (Londra, 10 gennaio 1929 – Londra, 25 luglio 1988) con un portentoso Oliver Reed

Harry Lomart (Oliver Reed) e Birdy Williams (Ian McShane), due uomini rinchiusi in una prigione, si preparano a scappare e mantengono un profilo basso per non attirare l’attenzione su di sé. Lomart, tuttavia, riceve la visita di sua moglie (Jill St. John) nel parlatorio. Lei è evasiva, non si comporta in modo lineare e all’ultimo minuto ammette che non potrà aspettare che passino i restanti quindici anni di prigione, che lui deve ancora scontare. Una vita nell’attesa di uomo, gli spiega, non è una vita. Come donna, ha i suoi bisogni, ma Harry apprende che non solo la donna ha un amante ma, per di più, è incinta di lui. Come può colei alla quale dedica tutto il suo amore (e la poca umanità che gli resta) averlo ingannato in questo modo? Harry è accecato dal furore, la considera una puttana, sfonda il vetro che li separa nel parlatorio e cerca di strangolarla. Viene neutralizzato dalle guardie e riportato nella sua cella. Le cose accelerano, e i due uomini riescono alla meglio a scappare, con un terzo, MacNeil (Freddie Jones), il “cervello” del piano di fuga. Tutto era previsto e, una volta fuori, il piano era lasciare il Paese. Solo che Harry vuole a tutti i costi far pagare il tradimento di cui si considera vittima. Da quel momento in poi, avrà solo in mente di ritrovare la moglie e il suo amante per ucciderli prima di lasciare il territorio, finalmente liberato…

Negli anni ’70, Douglas Hickox non era più un neofita in termini di regia, avendo firmato film come Oscar insanguinato (Theatre of Blood, 1973), Ispettore Brannigan, la morte segue la tua ombra (Brannigan, (1975), Gli uomini falco (Sky Riders, 1976), Zulu Dawn, 1979): era ormai in attività dagli anni ’50, per la televisione e come regista della seconda unità. La sceneggiatura di Alexander Jacobs – Senza un attimo di tregua (PointBlank, 1967), Duello nel Pacifico (Hell in the Pacific, 1968), Squadra speciale (The Seven-Ups, 1973), Il braccio violento della legge n. 2 (French Connection II, 1975) – adatta un pulp di sicuro effetto e che anticipa le tematiche sul femminicidio. Ma c’è anche John Glen al montaggio, che in seguito dirigerà alcuni “Bond” con Roger Moore e Timothy Dalton. Le riprese procedono piuttosto bene, e anche Oliver Reed, già famoso per la sua rabbia omerica, si comporta bene.

Alla fine, The Screaming Target si rivela un thriller di grande successo, raffinato, asciutto, nervoso, teso, che conferma il talento di un regista spesso sottovalutato, che tuttavia firmerà altri piccoli gioielli. Così possiamo segnalare l’eccellente Theatre of Blood con Vincent Price, Zulu Dawn, una sorta di anti Zulu (anche se sceneggiato dallo stesso Cy Endfield), epico e crudele. Non bisogna però sottovalutare neanche Brannigan con John Wayne (un solido thriller ambientato a Londra, dove un tenente di polizia americano arriva per trovare un assassino e riportarlo nel suo paese per essere lì giudicato). O Sky Riders e i suoi allegri terroristi (tra cui un furioso Werner Pochath e una sovreccitata Zouzou) non lontani dal disgregare completamente la bella “famigliola” gestita da Robert Culp, prima dell’intervento di connazionale Charles Aznavour, aiutato da un eccitabile James Coburn a capo della sua truppa di mercenari. Un film d’azione da far rizzare i capelli, privo degli effetti speciali digitali, e come non se ne fanno più.

Tornando a Il sanguinario, indubbiamente si poggia sull’incredibile interpretazione di Oliver Reed che fa esplodere lo schermo con la sua bestialità. E toccherà a Douglas Hickox seguire le sue orme, ferito nella poca umanità che gli era rimasta dall’infedeltà della sua compagna, e deciso a soddisfare, appunto, la sua vendetta. Il regista sviluppa il suo film come una caccia selvaggia, senza speranza di ritorno, un biglietto di sola andata per gli abissi nichilisti di un uomo inflessibile, che carica un’ultima volta prima di un’uccisione annunciata. La sua è una presenza quasi animalesca, già espressa in precedenza con prestazioni già sorprendenti. Citiamo per dovere di cronaca i suoi ruoli difficili in film come Donne in amore (Women in Love, 1969) e I diavoli (The Devils, 1971), entrambi di Ken Russell (1971); a cui possiamo facilmente aggiungere Revolver (1973), che girerà l’anno successivo per Sergio Sollima.

Ma non sono da dimenticare gli attori che lo affiancano in questo prototipo di thriller grezzo: primo tra tutti l’eccellente Ian McShane, con una filmografia che conta più di cento ruoli dall’inizio degli anni ’60. la sua interpretazione di alto livello al fianco di Richard Burton in Il mascalzone (Villain, 1971), di Michael Tuchner (un thriller anch’esso duro e sorprendente a suo modo) ma che fu rivalutato solo a metà degli anni ‘90. Evidentemente è un grande attore. Decisamente trascurato rispetto al suo talento e ritornato in auge nella “franchise” di John Wick, assume in The Screaming Target il ruolo ingrato di compagno di cella, poi di fedele comprimario… con una sorpresa e un carisma evidente. Cosa non da poco considerando la stazza del suo partner e lo spazio che cerca di occupare sullo schermo (l’ego di Oliver Reed era proporzionale alla dimensione del suo grande torace).

Ben sceneggiato da Alexander Jacobs, The Screaming Target è a volte affine a un’altra delle sue sceneggiature: Senza un attimo di tregua. Troviamo lo stesso inganno con il denaro saccheggiato da recuperare, così come una donna tutt’altro che ingenua nella vita di Harry. La coppia formata da Angie Dickinson e Lee Marvin è qui sostituita da un’altra, nella quale speranza e redenzione non trovano posto. Pat Lomart, interpretata da Jill St. John, è un’infingarda indescrivibile, interessata solo a sé stessa e allo brutto tiro che sta cercando di giocare di nuovo a suo marito. Harry, da parte sua, ritiene di aver perso l’unico significato della sua vita. Da quel momento in poi, la speranza diminuisce fino a diventare esigua quanto le possibilità di reinserimento sociale per un gangster pieno di violenza, e che il carcere non ha aiutato. Quest’ultimo non crede più a nulla, soprattutto a un sistema giudiziario e a una società che gli hanno negato le attenuanti per l’omicidio involontario per il quale è stato incarcerato per undici anni prima di ritrovarsi in fuga congelato dalla sete di vendetta. L’esito sarà come la città industriale vicino a Liverpool, che fa da scenario alla sua fuga: pallido e d’altri tempi, lì non avrà più niente da fare. Il romanticismo non è più rilevante, così come gli umori di Harry sono svaniti nel tempo. La sua fuga sarà la conferma che non solo il suo riscatto è impossibile, ma anche che i nuovi valori morali, per alcuni di loro, meno rigidi e più liberi rispetto a quando è entrato in carcere, firmeranno la sua condanna a morte. Harry è un gangster senza legge la cui unica via di fuga sarebbe stata l’amore. Dal momento in cui questa opportunità scompare, non diventa altro che un vagabondo senza destinazione. La manipolazione a cui sarà sottoposto non farà altro che annientarlo e agirà su di lui come un rullo compressore.

Diretto in modo potente da Douglas Hickox che, come il suo antieroe, rimane costantemente nell’essenziale e va dritto al punto, amplificato dalla bellissima fotografia di Edward Scaife, di cui questo è uno degli ultimi contributi per il cinema – Khartoum (id., 1966), Quella sporca dozzina (The Dirty Dozen, 1967), Lettera al Kremlino (The Kremlin Letter, 1970), Catlow (id., 1971) – da attori al top della loro arte e supportato di una colonna sonora geniale di Stanley Myers – 1974 Nero criminale (Frightmare, 1974), Soldi ad ogni costo (The Apprenticeship of Duddy Kravitz, 1974), Il cacciatore (The Deer Hunter, 1978), My Beautiful Laundrette – Lavanderia a gettone (My Beautiful Laundrette, 1985), Il sanguinario si impone come un sontuoso e violento canto del cigno di credulo romanticismo allo stesso tempo come un pugno sferrato allo spettatore, con forza e maestria. Che merita la scoperta in un dvd di adeguata qualità.

Il sanguinario (The Screaming Target, 1972)

  • Aspect Ratio ‏ : ‎ 1.85:1
  • Lingua ‏ : ‎ Inglese
  • Formato supporto ‏ : ‎ DVD
  • Tempo di esecuzione ‏ : ‎ 1 ora e 30 minuti
  • Data d’uscita ‏ : ‎ 11 ottobre 2023
  • Attori ‏ : ‎ Ian Mcshane,Oliver Reed,Jill St. John
  • Doppiaggio: ‏ : ‎ Italiano
  • Lingua ‏ : ‎ Italiano (Dolby Digital 2.0), Inglese (Dolby Digital 2.0)
  • Studio ‏ : ‎ Sinister Film

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