The Assassination Bureau, Ltd. è un romanzo iniziato da Jack London nel 1910 ma lasciato incompiuto al momento della sua morte: completato postumo dallo scrittore di gialli Robert L. Fish e pubblicato per la prima volta nel 1963 (in Italia da Rizzoli nel 1965 con il titolo Assassini Spa) è la storia dell’Anonima Assassini, una società molto particolare con sedi sparse in alcune città statunitensi. L’organizzazione guidata da Ivan Dragomiloff, un immigrato di New York, accoglie rispettabili personaggi nella vita di tutti i giorni intellettuali rispettati ma “dietro le quinte” disposti su commissione a valutare ed eseguire l’eliminazione di personaggi pubblici ritenuti dannosi per la società. L’origine russa di Dragomiloff – che detiene la facoltà di decidere se le eliminazioni proposte sono effettivamente da accettare – e l’eccezionale natura dei soci (tra loro ebraisti, sociologi, filosofi) che fa pensare a quegli uomini straordinari giustificati secondo Raskolnikov1 nella loro trasgressione alla legge, rimandano apertamente a Delitto e castigo. Ma si tratta solo di un’ispirazione perché il romanzo prende una svolta del tutto inedita quando all’Anonima Assassini viene presentato un caso più spinoso degli altri: uccidere lo stesso Dragomiloff…

Un giorno infatti compare davanti al presidente dell’Anonima il signor Winter Hall, un sociologo benefattore, promesso sposo di Grunya, l’amatissima nipote di Dragomiloff (inizialmente all’oscuro del legame tra i due). Hall ha scoperto l’organizzazione clandestina e paga Dragomiloff per stipulare un contratto, sostenendo che il Bureau ha fatto più male che bene. Dopo un serrato confronto filosofico, Dragomiloff riconosce le ragioni di Hall e, ritenendosi meritevole di assassinio, ordina alla stessa organizzazione da lui fondata di dargli la caccia e ucciderlo. Inorridito, Hall fa tutto il possibile per fermare quello che Dragomiloff definisce “il gioco”, ma è vincolato dalla sua parola e dai suoi principi ad aiutare l’Anonima Assassini nel suo compito: per giunta Dragomiloff lo ha preso in simpatia, lasciandolo temporaneamente a capo dell’organizzazione insieme a sua nipote. Inizia così un inseguimento attraverso il paese: secondo le regole, se gli assassini del Bureau non riescono a raggiungere l’obiettivo entro un anno, il contratto sarà nullo…

Diciamo subito che Assassini Spa non è uno dei migliori romanzi di London – quasi inevitabilmente, se consideriamo la sua natura di opera incompiuta – eppure, nonostante i suoi difetti dovuti soprattutto alla visibile trascuratezza di alcuni passaggi chiave (penso soprattutto alla disputa tra Hall e Dragomiloff), resta una lettura avvincente e intrigante. Al centro di tutto ci sono i temi cari all’autore, a partire dalla giustizia sociale: una giusta causa può legittimare un delitto? È questo l’interrogativo di partenza di una storia godibile e ben scritta, fitta di situazioni a sorpresa e tuttavia ben calibrate. London inoltre merita di essere lodato per aver tentato di elevare il genere thriller iniettando ai suoi omicidi una sana dose di spunti di riflessione filosofici.

London morì prima di decidere il finale del libro, che nell’attesa era stato messo da parte. La conclusione venne scritta da Robert L Fish con l’aiuto della struttura, della trama e delle note sui personaggi lasciate dall’autore di Martin Eden. Lo stile di scrittura dei due, a merito di Fish, è indistinguibile, ma Fish salva notevolmente la trama dalla stagnazione apportando cambiamenti sostanziali al disegno originale. A beneficiarne è soprattutto il ritmo della narrazione caratterizzata dall’alternarsi, fino al momento del passaggio del testimone, di una serie piuttosto ripetitiva di omicidi a fronte di periodiche tregue in cui i personaggi si riuniscono in uno spirito di reciproca fratellanza e discutono di argomenti filosofici come se fossero gli antichi stoici. 

Nel 1969 il romanzo ispirò anche la commedia nera Assassination Bureau di Basil Dearden, ambientata in Europa e girata in varie location tra Londra, Parigi, Zurigo, Vienna e Venezia. Nonostante un cast di tutto rispetto, a partire da Oliver Reed nel ruolo di Dragomiloff fino a Telly Savalas e Philippe Noiret, il film – ancorché godibile – non “decolla” del tutto, sacrificando lo spunto di London a deviazioni fantapolitiche che offrono perfino una rilettura delle cause scatenanti la Prima Guerra Mondiale.


1 Protagonista di Delitto e castigo

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