Il romanzo L’hai voluto tu (You’ve got it coming) di James Hadley Chase entra subito nel vivo: Harry Griffin, il protagonista, ha appena perso il lavoro da pilota e la sua compagna, Glorie Dane, non è più giovanissima e sembra avere più passato che futuro. Il lavoro duro non è fatto per Harry: a lui piace pilotare gli aerei e fare la bella vita in compagnia di qualche donna affascinante. Queste premesse portano la coppia su una china pericolosissima che li farà precipitare. Harry decide di dirottare un aereo che trasporta un carico di diamanti e per farlo si rivolge a un ex amante di Glorie, un famoso gangster: ha bisogno di qualcuno che sappia neutralizzare ogni possibile resistenza e che “piazzi” i diamanti.
La rapina riesce, ma non senza complicazioni: una guardia e un paio di uomini della banda rimangono uccisi e Harry si fa prendere dal panico. Decide di cambiare i piani in corsa e di tenersi i diamanti. Fugge, insieme alla fedele Glorie, verso est, e Ben Delaney, il potente boss, decide di rinunciare a inseguirlo. Non la pensa così Borg, il suo braccio destro, sicario spietato che non si rassegna all’idea di essere stato ingannato da un dilettante. L’inseguimento si concluderà in Florida, con le Everglades come sfondo, e avrà una conclusione tragica per tutti e tre.
Nella sua quasi cinquantennale carriera di autore hard-boiled di straordinario successo con circa 90 romanzi all’attivo firmati con vari pseudonimi e più volte trasposti sul grande schermo, Chase fu piuttosto discontinuo. In particolare non gli riuscì mai di raggiungere gli stessi livelli di qualità del suo romanzo d’esordio – quel Niente orchidee per miss Blandish (No orchids for miss Blandish, 1939) per cui i critici letterari d’oltralpe tirarono in ballo persino Dostoevskij e che è tutt’oggi uno dei più famosi e venduti gialli di sempre – sebbene padroneggiasse in modo evidente e sicuro il mestiere di scrittore. In questo senso L’hai voluto tu risulta ancora più paradigmatico delle sua capacità con il suo status di ottimo prodotto di consumo, non certo un capolavoro.
Pubblicato alla vigilia del trasferimento di mr. Chase in Francia – dove era letteralmente adorato – il libro propone la situazione dell’azione criminale in cui qualcosa non va come dovrebbe, molto in voga nei noir dell’epoca e già sperimentata in Niente orchidee per miss Blandish. Chase presenta in poche efficaci pagine i caratteri dei personaggi mentre la preparazione e l’esecuzione del colpo sono descritte in maniera meticolosa e avvincente.
La seconda parte è quella che rimane maggiormente impressa; Harry e Glorie sono due animali braccati che cercano solo di salvarsi. Vivono due esistenze disperate guidate l’uno dalla totale mancanza di scrupoli e da un egocentrismo assoluto, l’altra da un disperato attaccamento al suo uomo e dal timore di venire abbandonata.
Paradossalmente sono i malavitosi i depositari della più rigorosa “etica”. Delaney risponde a esigenze economiche e quando l’affare non è più conveniente, lo abbandona; Borg è un professionista del crimine depositario di un codice da rispettare pena la punizione per chi lo tradisce. Chase si limita a registrare questi differenti approcci e sembra suggerire che l’ultima parola, nella vita, spetti sempre al caso.
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