Da ieri nelle sale il film Omen – L’origine del presagio prequel di uno dei più celebri film horror di sempre, capostipite di una fortunatissima saga. È il 1976 quando l’ondata “demoniaca” inaugurata da tre anni prima da “L’Esorcista” vede apparire Il presagio (The Omen). Si tratta di un piccolo film realizzato da Richard Donner, un regista allora abituato a lavorare per la televisione, e che include nel suo cast una grande star con più passato che futuro come Gregory Peck. Insomma, nulla che lasciasse prevedere il grande successo mondiale che il film avrebbe avuto.
Successo meritatissimo peché Il presagio è un film riuscito dall’inizio alla fine.
La storia in fondo è piuttosto semplice. Robert Thorn (Peck) è talmente innamorato della moglie Katherine da adottare un bambino dal reparto maternità nel momento in cui Katherine perde il loro vero figlio. Senza lasciare trasparire nulla e per salvarla dal trauma, sceglie di allevare il “loro” figlio conservando questo primo segreto. Ma il bambino, le cui vere origini sono sconosciute, nasconde una natura terribile e presto molti inspiegabili e inquietanti incidenti avvolgono la famigliola di Thorn, ambasciatore americano a Londra.
Un prete cerca assolutamente di avvertire l’uomo di una catastrofe imminente e cerca invano di spiegare al signor Thorn che il bambino da lui adottato è, in realtà, il figlio del Diavolo. L’atmosfera intorno al ragazzino diventa pesante e strana: la sua balia si impicca nel giorno del suo compleanno davanti a tutti gli invitati e ai bambini; la sua sostituta spunta da chissà dove dall’oggi al domani e mostra il comportamento più strano, mentre il suo enorme rottweiler si aggira per casa impossessandosi della cameretta del ragazzino; Damien è nel panico il giorno in cui i suoi genitori vogliono portarlo in chiesa per un matrimonio, ecc. A poco a poco, la madre di Damien si rivolge a uno psichiatra per capire da dove provengono i cattivi sentimenti che prova nei confronti del ragazzo. Alla fine, dopo numerosi incidenti e sospetti, padre Brennan e il fotografo Keith Jennings finiscono per convincere Robert Thorn che Damien è l’Anticristo e l’uomo decide di effettuare una “indagine” per comprendere le origini del male. Si reca a Meggido (Armageddon) con il fotografo per incontrare lo specialista religioso ed esorcista Bugenhagen e recuperare le uniche armi che hanno il potere di uccidere per sempre l’Anticristo Damien. Ma il destino di mister Thorn e del suo entourage è ormai segnato…
La trovata principale del film consiste nel rappresentare il male assoluto con il viso florido e l’apparente candore di Damien. L’innocenza che in linea di principio fa sì che i ragazzi appaiano incapaci della minima violenza volontaria è qui totalmente smentita: Damien ha il Male in sé. Il suo sorriso sghembo, il suo tipico aspetto da ragazzino, i suoi vestiti della domenica. Tutto questo viene utilizzato nel modo sbagliato e rafforza l’aspetto corrotto del ragazzo. Chi, però, non cerca di fare il male solo per il gusto di fare il male. No: è la sua natura, immutabile. Innocente, in un certo senso lo è. Ma con un’innocenza malvagia. Ha infatti un’aura che porterà a tutti i tipi di eventi drammatici che sconvolgeranno la vita di una famiglia modello.
Perché la distruzione del nucleo familiare è un altro elemento che fa paura. L’intrusione di questo tipo speciale di ragazzo e della sua governante che compaiono dal nulla, così come il ritmo in crescendo degli elementi soprannaturali spingeranno i genitori in uno stato psicologico sempre più precario. Man mano che il film procede, si passa da una situazione idilliaca al caos totale, dove i valori sono invertiti e il bambino distrugge la sua famiglia: un nuovo ordine di cose sulla Terra promette di essere fatale…
L’intero film è inoltre immerso in un clima di profondo misticismo, che deriva dall’indagine che il padre deve svolgere nei confronti del figlio adottivo. Verrà avvertito dai preti di buona fede, ma di cattivo presagio, inquietanti e oscuri. Come ogni buon film horror, Il presagio gioca molto sull’immaginazione dello spettatore ma questo tipo di procedimento, per riuscire, deve essere impeccabile dal punto di vista tecnico, con una trama ricca di suspense, effetti fotografici evocativi e musiche angoscianti. Tutte caratteristiche che il film di Donner possiede e che ne decretano l’enorme successo.
Tralasciando le trovate pubblicitarie che hanno amplificato alcuni incidenti verificatisi durante la realizzazione per costruire intorno a Il presagio la fama di film maledetto, resta innegabile il valore del film, in costante equilibrio tra fantasia e realismo. Una pietra epocale per gli appassionati di tutto il mondo, che da quel momento hanno potuto contare su una nuova saga horror, e una svolta per il regista. Dopo una lunga militanza in TV, Richard Donner ottiene finalmente quella ribalta che – bissato due anni dopo da Superman – gli permette di spiccare il volo. Da lì in poi, il regista firmerà grandi successi come Ladyhawke (1984), I Goonies (1985), Maverick (1994), Assassins (1995) ma soprattutto la serie di Arma letale (1987-1998).
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