Un giullare che cerca di sedurre la sua regina con l’aiuto di una pozione magica, un uomo che approfitta dell’incontro a casa dei futuri consuoceri per salire in camera degli ospiti e, con una scusa, indossare abiti femminili, un quiz sulle perversioni sessuali e, ancora, un serio dottore che si innamora di una pecora o uno spermatozoo che si interroga su cosa gli succederà dopo l’atto sessuale…Sono solo alcuni degli episodi /sette in totale) del film Tutto quello che avreste voluto sapere sul sesso * ma non avete mai osato chiedere scritto, diretto e interpretato da Woody Allen nel 1972.
Uscito nelle sale nello stesso anno di Gola profonda (Deep Throat: da notare come il più famoso porno di sempre condivida con il film di Allen il pretesto “scientifico”), il quarto lungometraggio diretto dal genio newyorchese si colloca in maniera coerente nella prima fase della produzione del regista, che si distingue per film fortemente caratterizzati da un susseguirsi di irresistibili gag dall’umorismo solo apparentemente demenziale: manca ancora un lustro infatti all’approdo con Io e Annie (1977) alla commedia sofisticata e poco di più al genere drammatico (Interiors, 1978). Ecco così che, dopo Il dittatore dello stato libero di Bananas(1971) e prima de Il dormiglione (1973), Allen affronta direttamente e esplicitamente il tema del sesso che è probabilmente – insieme alle allusioni alla psicoanalisi – il più distintivo del suo lavoro.
Prendendo spunto dall’omonimo libro divulgativo del sessuologo David Reuben, Allen propone agli spettatori alcuni espliciti interrogativi: gli afrodisiaci funzionano? Che cos’è la sodomia? Perché alcune donne faticano a raggiungere l’orgasmo? I travestiti sono omosessuali? Cosa sono le perversioni sessuali? Gli studi sul sesso sono affidabili? Cosa succede durante l’eiaculazione? Le risposte – rivedere per credere il film disponibile su Amazon Prime Video – sono dissacranti! A divertire sono, a mio avviso, soprattutto due episodi: il secondo, con protagonista un surreale Gene Wilder nei panni di un affermato medico che si innamora a prima vista di una pecora giunta dall’Armenia, e l’ultimo che ci mostra uno spermato-Allen in preda a nevrosi pre-coitali. Ma in generale tutto il film è un’ininterrotta serie di riuscite situazioni comiche.
Visto oggi a distanza di più di cinquant’anni dall’uscita nelle sale, Tutto quello… testimonia l’enorme passo indietro culturale conseguente all’asservimento incondizionato al politically correct. Dalla consueta stilettata agli ebrei americani – il concorrente di un quiz televisivo sogna di sottomettere la moglie costringendola a mangiare davanti a lui carne di maiale – ai travestiti tutte mossette e sculettamenti, pastori rappresentati come selvaggi che si accoppiano con gli animali o giovanissimi boy-scout utilizzati come cavie per “esplorare” il corpo femminile, l’umorismo corrosivo di Allen si muove in totale libertà. Nemmeno gli italiani sono risparmiati: il terzo episodio è una parodia dichiarata del cinema di Fellini e Antonioni e, nella versione originale, è stato girato interamente nella nostra lingua e sottotitolato in inglese (niente paura: l’edizione italiana è stata ridoppiata a beneficio di un maggiore dinamismo)…Queste e molte altre allusioni renderebbero oggi impossibile realizzare questo film, in nome di un moralismo bigotto indegno del progresso della nostra civiltà.
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