Rollie Tyler è un tecnico cinematografico prodigio degli effetti speciali. Un tale virtuoso delle esplosioni, dei finti spargimenti di sangue da posizionare mostruose creature in lattice all’ingresso dello studio per spaventare i ladri. Il governo americano decide di utilizzare la sua maestria per inscenare un falso omicidio e far credere alla morte del testimone chiave in un futuro processo di grande importanza. Tuttavia si tratta di un’ulteriore simulazione perché le autorità sono corrotte: Rollie si trova tradito e accusato del crimine inscenato. Per sopravvivere e dimostrare la sua innocenza, allo specialista degli effetti speciali non resta che usare le sue conoscenze per intrappolare i suoi accusatori. Non sarà comunque facile per Rollie uscire da questo complicato gioco mortale che costerà la vita alla sua fidanzata ma per fortuna esistono ancora poliziotti onesti che svolgono il loro compito fino in fondo…
“A nessuno interessa più fare film sulle persone, ormai. Preferiscono buoni effetti speciali” è la battuta con cui “resuscita” una bionda che in apertura di F/X – Effetto mortale (1986) abbiamo visto finire massacrata a colpi di mitra. Ed è quello che devono aver pensato anche i produttori di questo film capace di ispirare un sequel (F/X 2 – Replay di un omicidio, 1991) e una serie televisiva, paradigmatico di una certa produzione degli anni Ottanta: nella dose massiccia di azione, nei continui colpi di scena perché niente è come sembra (perfino un inseguimento termina quando la macchina della Polizia si ferma per non investire una donna che in realtà è…un manichino) e in un poliziotto “duro” e testardo, gli appassionati degli action-movie di quel decennio troveranno pane per i loro denti…
Figlio bastardo di Blow Out a cui si ispira in modo evidente – fin dalla prima scena che, come nel suo più nobile antecedente, scopriamo essere un film dentro al film – F/X – Effetto mortale manca della maestria di De Palma ma, nonostante la produzione a budget ridotto e un’ambizione relativamente modesta, risulta coerente e divertente. L’allora sconosciuto Robert Mandel riesce a non perdere il filo della trama che si sviluppa attraverso una valanga di esplosioni, ma anche di sottili trucchi, che alimenta uno spirito leggero e digeribile, sorprendendo lo spettatore. La sensazione di crudo piacere di fronte alla magia del cinema è la componente primaria di questo film di genere che, senza essere un capolavoro, a volte funge da magnifica vetrina del know-how dell’epoca, delizioso da riscoprire nel suo essere testimonianza di un profondo amore per la settima arte e per le piccole mani che la danno vita.
Attenzione però! Nonostante l’intento di Orion Studios fosse quello di realizzare a prezzi bassi un intrattenimento efficace, favorevole ad attirare un vasto pubblico, non mancano fior di professionisti sul set. John Stears, leggendario specialista degli effetti speciali grazie alla sua esperienza in Star Wars e in numerosi film di James Bond, è la garanzia di un lavoro finemente realizzato e sorprendente. E Miroslav Ondříček, il direttore della fotografia favorito da Forman, garantisce a F/X – Effetto mortale una resa impeccabile e tecnicamente perfetta.
Il cast non presenta nomi di primissimo livello. Il protagonista è interpretato dal bravo Bryan Brown che risulta efficace pur senza offrire una performance memorabile. A rubare la scena è soprattutto Brian Dennehy, molto convincente nella parte dell’agente Leo McCarthy perennemente in contrasto con i suoi superiori. La sua tenacia di mastino che si attiene ai fatti per perseguire la verità gli frutterà una sorprendente ricompensa, certo non quella più prevedibile dagli spettatori. Menzione d’onore per Jerry Orbach nella parte del boss mafioso DiFranco.
F/X – Effetto mortale è disponibile su Amazon Prime Video, fortemente consigliato per due ore di svago libere da pensieri.
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