Feriti dalla polizia durante un furto con scasso, Ray (Richard Widmark) e Johnny Biddle vengono portati in ospedale. Luther Brooks (Sidney Poitier), l’unico medico nero dell’istituto, presta loro i primi soccorsi e, rilevando segni di un tumore al cervello in Johnny, esegue una puntura lombare. Ma il suo paziente muore durante l’operazione e Ray, un razzista incallito, accusa il medico di aver consapevolmente ucciso il fratello. Per dimostrare la correttezza della sua diagnosi, Brooks richiede un’autopsia, ma Ray, in preda al rancore, si rifiuta. L’ufficiale medico capo Wharton supporta Brooks, di cui ha una grande stima, e i due contattano l’ex moglie del morto, Edie Johnson (Linda Darnell), che ha tagliato i ponti con il suo passato, per cercare di convincerla a intercedere con Ray per l’autopsia. La donna rifiuta e si reca segretamente a trovare il cognato, di cui è l’amante: invece di ricondurlo a sentimenti migliori, è lei che si lascia convincere a contattare gli amici razzisti dei Biddle affinché organizzino una spedizione punitiva nel quartiere nero, con il pretesto di vendicare Johnny.

La sanguinosa battaglia provoca molte vittime tra i bianchi e mentre Edie, disgustata, cerca rifugio da Wharton, Luther non resiste all’ennesimo insulto e abbandona i feriti all’ospedale. Si autoaccusa dell’omicidio di Johnny così da ottenere d’ufficio l’autopsia che lo scagiona completamente. Furioso, Ray riesce a scappare e attirare il dottore di colore in una trappola. Lo scontro fisico tra i due uomini è drammatico ma Brooks riporta una lieve ferita e, nonostante tutto, fedele al giuramento di Ippocrate, cura il suo nemico in attesa dell’arrivo della polizia.

Uomo bianco, tu vivrai fa parte di una serie di film a grande tema prodotti da Darryl F. Zanuck allora a capo della Twentieth Century Fox, come Barriera invisibile di Elia Kazan che nel 1947 affrontava direttamente il tema dell’anti-semitismo. Quello di Mankiewicz è un dramma sociale, con elementi thriller, che affronta intelligentemente il tabù del razzismo e dell’odio razziale. L’azione non si svolge nel sud rurale e povero degli Stati Uniti, come altri film dedicati alla questione afroamericana, ma in una grande città del paese. Una scelta di grande efficacia, funzionale all’intento di mostrare in una luce positiva la comunità nera e la possibilità per i suoi membri, grazie al sistema educativo e al duro lavoro, di accedere alle classi medie e alte e a settori professionali a lungo riservati ai bianchi ma dove i neri sono ancora largamente sottorappresentati. In questo caso l’ambito medico offre allo sceneggiatore Lesser Samuels lo spunto che gli permette anche di descrivere una famiglia afroamericana lontana dai cliché della povertà, della marginalità o della delinquenza.

Attraverso questo film antirazzista, a lungo bandito nel sud degli Stati Uniti e scartato dalla televisione americana, Joseph L. Mankiewicz si oppose coraggiosamente al Codice Hays che sosteneva di mostrare l’America sotto una luce positiva. Ma oltre all’intolleranza frontale e a quella suggerita implicitamente presunta, è l’assurdità dell’odio l’oggetto dell’attacco di Uomo bianco, tu vivrai (1950) e il regista gestisce questo film teso e coraggioso con la consueta maestria, eccelle nella direzione degli attori e realizza alcune sequenze indimenticabili, su tutti i preparativi della rivolta.

Per il suo primo ruolo al cinema, Sidney Poitier si getta a capofitto in un ruolo forte, ritrovandosi nell’occhio del ciclone tra le aspettative di un’élite bianca progressista e il rifiuto di gran parte della popolazione conservatrice. Il film offre anche l’ultimo grande ruolo da bastardo psicopatico per Richard Widmark, che avrebbe poi ampliato la sua gamma di recitazione e avrebbe abbandonando il clichè dei cattivi ragazzi e dai pazzi. Lo scontro tra i due uomini sullo schermo suscitò anche reali scontri tra bianchi e neri in un quartiere operaio, prova della fragilità della pace civile tre anni dopo che Truman aveva chiesto la fine della discriminazione razziale.

Autore

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Trending