“Quando leggi, non considerare solo quello che pensa l’autore, considera anche quello che pensi tu”. Solo semplicemente questo consiglio del professor John Keating ai suoi studenti sintetizza il motivo per cui L’attimo fuggente è un’opera che invita alla lettura queer. Uscito nel 1989, il film del regista australiano Peter Weir (che firmerà il successo planetario The Truman Show) segue la vita quotidiana, alla fine degli anni Cinquanta, di un gruppo di adolescenti della prestigiosa Welton Academy, destinata a formare l’élite maschile americana del Domani.
Nella prima scena, insegnanti, genitori e studenti sono riuniti in una chiesa. I ragazzi sfilano ostentando delle bandiere che recano il motto dell’Accademia: “Tradizione, onore, disciplina, eccellenza”. Un programma ben chiaro!
Un neo studente timido e scomodo, Todd Anderson (Ethan Hawke) incontra il fragile Neil Perry (Robert Sean Leonard), il suo compagno di stanza. Quest’ultimo suggerisce di formare un gruppo di studio con i suoi amici. Oltre a Neil e Todd, ci saranno Knox (Josh Charles), Charlie (Gale Hansen), Cameron (Dylan Kussman), Meets (Allelon Ruggiero) e Pitts (James Waterston).
Intanto il preside presenta John Keating, il nuovo insegnante di letteratura, all’assemblea in sostituzione del predecessore che è andato in pensione.
Interpretato da Robin Williams, esercita un metodo di insegnamento poco ortodosso: in una delle sue prime lezioni, dopo aver letto l’introduzione a un libro su come valutare la poesia, dice che è solo escrementi e chiede a tutti gli studenti di strappare la pagina; oppure si arrampica sulla sua cattedra per invitare gli studenti a fare altrettanto al fine di vedere le cose secondo un’altra prospettiva. Durante le sue lezioni Keating incoraggia i suoi studenti a pensare con la propria testa, a sfidare il conformismo e a “cogliere il presente” (il famoso “Carpe diem”).
Attraverso la poesia, Keating vuole risvegliare i suoi studenti e indurli a godersi la vita, a rifiutare il conformismo e a farsi valere…
“Non leggiamo e scriviamo poesie perché è carino: noi leggiamo e scriviamo poesie perché siamo membri della razza umana; e la razza umana è piena di passione. Medicina, legge, economia, ingegneria sono nobili professioni, necessarie al nostro sostentamento; ma la poesia, la bellezza, il romanticismo, l’amore, sono queste le cose che ci tengono in vita.
Carpe diem, cogliete l’attimo ragazzi, rendete straordinaria la vostra vita. (Carpe diem. Seize the day, boys. Make your lives extraordinary)”.
Ben presto, questo gruppo di adolescenti scopre che l’insegnante, ex studente di Welton, aveva fondato un misterioso “circolo di poeti scomparsi”. Questo gruppo di spiriti liberi si incontrava in segreto per recitare poesie e discutere di arte e bellezza.
Keating chiede loro di mantenere segreto, ma decidono di riattivare il circolo.
Si riuniscono di notte nella grotta di un tempo per recitare poesie famose o le loro creazioni e per “succhiare il midollo della vita”, e viverla al meglio. Nella grotta, oltre alla poesia, si affermano, suonano musica, parlano dei loro sogni, ecc. Todd, all’inizio, non legge, pensando che le sue poesie non siano di alcun interesse. Nel corso dell’anno, grazie alle lezioni di Keating e a questi incontri, matureranno e vivranno la loro vita come desiderano, sfruttando al massimo il presente.
Neil decide di fare teatro, Todd esce finalmente dal suo guscio (scena magnifica!), Charlie diventa “l’anima ribelle” del gruppo e Knox, sopraffatto dall’amore, fa il grande passo.
Ma, in un ambiente così austero e intransigente, dove è inconcepibile mettere in discussione l’insegnamento e dove i genitori hanno già deciso il futuro professionale dei propri figli, inutile dire che la libertà di scelta e di pensiero non è assolutamente tollerata. Ma alcuni studenti, ispirati dalle lezioni di Keating, lasciano che le loro emozioni parlino
dei loro desideri.
La prima citazione della poesia che leggono ogni volta che aprono una seduta è molto significativa: “Volevo scacciare tutto ciò che deformava la vita per non scoprire, alla vigilia della vecchiaia, che non avevo vissuto!”
Peter Weir non ottenne l’Oscar per la regia nonostante la sua fluida messa in scena contenesse inquadrature molto elaborate. Come la carrellata iniziale, o la camera che ruota attorno a una scala o alle scene notturne nella foresta. Sulle musiche ispirate di Maurice Jarre.
La forza del contenuto ha come sommerso l’immensa regia (e in effetti l’Oscar fu assegnato per la sceneggiatura). Compresa la straordinaria prestazione del cast, dominato da un gigantesco Robin Williams, strepitoso nel ruolo del Professor Keating! Di volta in volta un po’ folle, empatico, estroso, divertente o commovente.
Da manuale la scena in cui “si sveglia” Todd, il ruolo che ha rivelato Ethan Hawke.
L’elemento omofobo, ma non invadente o manicheo, è rappresentato dall’esperienza di Neil Perry (Robert Sean Leonard), che finirà col suicidarsi per combattere lo scherno del padre e le sue imposizioni di vita.
Ci sono film il cui messaggio o i valori trasmessi possono avere un impatto sulla nostra vita o sul nostro modo di essere. Di questa categoria fa parte L’attimo fuggente, che ha certamente contribuito a rafforzare la personalità e le scelte di molti giovani.
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