Ernst Jünger, Louis Aragon, Nadežda Mandel’štam, Peter Fleming, Victoria Ocampo, Saint John Perse ma anche Alfredo Bryce Echenique, Rebatet e Mosebach. Il catalogo Medhelan è caratterizzato dalla ricercatezza dei titoli, selezionati da un gruppo di lettori forti legati da una storica amicizia. Ne parliamo con il direttore Francesco Colafemmina.
D – Come nasce la vostra avventura editoriale?
R – La nostra struttura nasce nel 2020 dall’esperienza collettiva di un gruppo di amici, lettori forti, che nel 2024 hanno realizzato un nuovo marchio editoriale caratterizzato da un catalogo incentrato prevalentemente sulla letteratura di viaggio, capolavori nascosti della narrativa novecentesca, e sulla saggistica storica dal “piglio” romanzesco e avventuroso. La visione corale della linea editoriale di Medhelan si fonda sull’individuazione di proposte che, al di là delle richieste del mercato e delle mode, possano incontrare il favore dei lettori più attenti a titoli inediti o non più presenti nelle librerie tradizionali. Il tutto in una veste grafica molto curata, coerente perfino nella scelta del logo – che richiama un Duomo stilizzato che diventa un libro aperto – con il nome che abbiamo scelto: Medhelan è l’antico nome celtico di Milano.
D – Avete puntato sui long seller e su autori dall’indiscutibile valore letterario. Le vostre sono scelte di grande qualità, si potrebbe dire realizzate “dai lettori per i lettori”
R – Come ho detto, noi di Medhelan siamo innanzitutto lettori e riteniamo che ci sia un ampio pubblico con i nostri stessi gusti e a cui ci rivolgiamo con la nostra selezione. Privilegiamo la letteratura del Novecento, senza disdegnare gli autori contemporanei purché garantiscano la qualità che vogliamo sempre mantenere. Tra questi pubblichiamo Handke e mi piace ricordare la recente pubblicazione di un romanzo inedito dello scrittore peruviano Alfredo Bryce Echenique, Non aspettatemi ad aprile. A dicembre usciremo con la prima traduzione di Krass, un romanzo apparso nel 2021 di Martin Mosebach, un grande scrittore tedesco che ha come tratto caratteristico la sensibilità per il bello e l’armonia.
D – Mi collego ad Handke, che lei ha citato: vedo nel vostro catalogo autori e titoli in qualche modo collegati al cinema. Un ambito di grande interesse per i nostri lettori, ci può dire qualcosa?
R – Tra i titoli che mi vengono immediatamente in mente segnalerei il saggio di Victoria Ocampo dedicato a Lawrence d’Arabia, oppure I due stendardi di Lucien Rebatet. Un’opera di un autore controverso, collaborazionista e antisemita, che ha espressamente forti tratti cinematografici; questo libro, un romanzo corposo che impegna il lettore con le sue quasi millecinquecento pagine e che per la sua mole è stato il primo volume di cui abbiamo realizzato l’ebook, è la storia di un’amicizia tra due giovani molto diversi, uno fortemente spirituale che diventa gesuita e l’altro passionale e ateo, che si innamorano della stessa donna. Il libro riporta in copertina un’immagine tratta da L’uomo che amava le donne in omaggio a Truffaut, che era solito regalare I due stendardi agli amici. La pubblicazione di Rebatet ci consente di favorirne la riscoperta del valore letterario, al di là dei cedimenti ideologici.
D – Recuperare questi scrittori irregolari e maledetti è, a mio avviso, uno dei compiti più meritevoli e interessanti degli editori che riescono a restituire una lettura “critica” che depuri da tutte le sovraletture ideologiche.
R – L’anno prossimo pubblicheremo l’autobiografia di Althusser, matematico e marxista, scritta dal carcere dove si trovava per aver ucciso la moglie senza essersene nemmeno reso conto a causa dei problemi psichiatrici di cui soffriva…
D – Venendo ad aspetti più concreti, quale è la tiratura media dei vostri libri?
R – La prima tiratura non è mai inferiore alle 1000 copie, secondo noi necessaria a soddisfare le esigenze della distribuzione nazionale di Messaggerie Libri (affidiamo invece la promozione a Emme Promozione). Prestiamo inoltre la massima attenzione al libro come oggetto perché il nostro obiettivo non è mai puntare sull’aspetto puramente commerciale ma mantenere in vita il catalogo con volumi che possano essere apprezzati per tutte le loro qualità, anche quelle più materiali.
D – Ci può anticipare le prossime uscite?
R – Complessivamente ogni anno pubblichiamo circa 15 volumi e nel 2024 andremo a completare la nostra proposta con dei titoli di cui vado particolarmente orgoglioso. Da La nobiltà della sconfitta di Ivan Morris (qui la nostra recensione) con la nuova introduzione del professor Ghilardi, filosofo del Giappone che ha la capacità di rendere comprensibili i concetti che si trovano esposti nel libro di Morris, alla prima edizione de Il destino dell’ammiraglio Kolčak di Peter Fleming, un racconto epico della guerra civile russa raccontata attraverso la figura emblematica del protagonista e arricchita da un ampio corredo di fotografie, per proseguire con La vita di Arsenev, il più importante romanzo del premio Nobel per la letteratura del 1933 Ivan Bunin, fino a Guida alla cultura di Ezra Pound e al romanzo di Mosebach di cui parlavo prima: nei prossimi mesi Medhelan avrà ancora tanto da offrire ai suoi lettori!
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